Stress, burnout, esaurimento: cosa hanno in comune queste tre parole? Tutte e tre si riferiscono al bilanciamento tra quello che l’ambiente ci richiede e ciò che possiamo dare, o che ci sentiamo in grado di poter dare. Lo stress segnala un primo segno di squilibrio, il burnout è il punto in cui il sovraccarico diventa effettivo al punto da farci perdere la convinzione di poterne uscire e l’esaurimento è la sensazione che ne resta, ovvero di non aver più nulla da dare.
Si tratta di condizioni sia mentali sia corporee, in quanto le risorse che ci vengono richieste e che possiamo mettere in atto sono sia psicologiche sia fisiche. Sia in ottica di prevenzione dello stress sia in ottica di recupero da un esaurimento, è efficace poter intervenire potenziando entrambi gli aspetti: intervenire solo dal punto di vista mentale tralasciando quello corporeo porta a risultati limitati, così come concentrarsi solo su una ripresa corporee. Alcuni esempi: possiamo passare una spensierata serata al cinema ma, se la testa va altrove e poi dormiamo comunque solo quattro ore la notte successiva, difficilmente ci sentiremo completamente ricaricati; viceversa, se ci concediamo un paio di ore su un comodissimo divano, o qualche ora di riposo in una spa, dobbiamo garantirci che le preoccupazioni non siano rimaste attaccate alla nostra testa.
Ricaricarsi completamente può non essere facile. Ognuno ha le proprie modalità di partenza e ogni buon intervento psicologico deve considerare di poter partire dalle abitudini che già abbiamo, cercando di potenziarle. A fianco di questo principio clinico, possiamo pensare ad interventi mirati che utilizzano le tecnologie a nostra disposizione per poter offrire una esperienza rilassante dal punto di vista mentale e corporeo. Le tecnologie a nostra disposizione permettono di realizzare interventi completi di rilassamento virtuale con biofeedback: la realtà virtuale può stimolare intensamente la nostra mente trasportandola in un altro luogo; il biofeedback rileva e insegna la gestione delle tensioni presenti nel nostro corpo.
Un recente studio scientifico di Rockstrom, Blum e Gortiz dell’università di Friburgo ha studiato nello specifico l’effetto combinato di realtà virtuale e biofeedback nel realizzare un’esperienza rilassante. Durante il rilassamento, l’utilizzo di entrambi gli strumenti ha permesso ai partecipanti allo studio di sentirsi al tempo stesso presenti nell’ambiente virtuale e all’interno del loro corpo in cerca di distensione. In poche parole ha permesso l’esperienza di ricaricarsi qui, ovvero all’interno del proprio corpo, e altrove, ovvero in un ambiente lontano in cui ci si sente di essere stati trasportati.
Riferimento bibliografico
Rockstroh, C., Blum, J., & Göritz, A. S. (2020). Combining VR and Biofeedback: The Effects on Perceived Restorativeness and Presence. Journal of Media Psychology, 1(1), 1-11.
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